mercoledì 26 febbraio 2014

Recensione ricevuta alla poesia "Nell'orfano respiro in versi opposti""






Recensione della poesia premiata al Premio Letterario Nazionale "Una perla nell'oceano" a cura del grande Poeta e amico Sebastiano Impalà:

"La poesia di Oliviero Angelo Fuina si staglia nettamente, già dalla prima lettura,dal marasma lessicale di molti scritti contemporanei. Possiede, infatti, in "nuce", un evidente substrato culturale e psicologico che la rendono una lirica da tramandare ai posteri. Seppur complessa ed assai articolata, evidenzia, mirabilmente, alcuni malanni tipici della nostra epoca. Mancanza di comunicazione, indiferrenza dialettica ( spesso mal celata), scarsa propensione al coraggio amoroso... sono concetti ben espressi che denotano una profonda introspezione dell'autore stesso. Un ottimo viatico verso la conoscenza dell'essere, dove il lettore attento si può specchiare attraverso " i propri sguardi a spillo che bucano certezze".

Sebastiano Impalà

(potete leggere la poesia cliccando Q  U  I )

Qui dove camminano gli angeli



Qui, dove camminano gli Angeli,
lo fanno con i nostri piedi stanchi
e le carezze hanno i calli della Vita
ma è lo sguardo, a ben guardare fino in fondo,
che ha la luce d'ogni stella conosciuta
e le ali son scintille di un fuoco
che si librano giocose nell'aria;
sono i tralicci, di Luce, a sostenere
il ponte d'Amore tra il cielo e la Terra,
proprio qui, dove camminano gli Angeli.


Hanno il nome del cuore di chi chiede
e i loro silenzi sono la voce di Dio;
molte volte li vedi sulla pelle
nei brividi di un bacio a confortare
ed è musica, il frusciare, dentro il petto
danzando nei sorrisi dei bambini
o nei gesti di chi dona un caldo abbraccio
vincendo i freddi inverni di distanza.
Stai attento quando vedi lievi impronte
qui, dove camminano gli Angeli.


(Poesia inserita nell'antologia "Qui dove camminano gli angeli 2013)

mercoledì 12 febbraio 2014

Anima e musica






A volte penso che la nostra anima si fonda con la vibrazione ultima, ancora e sempre anima, di determinati brani musicali. Quasi un patto animico precedente.
E questi brani musicali, queste scale armoniche o questi ritmi particolari, magari questi intriganti giri di basso o queste particolari intonazioni vocali, fungono da segnalibro.
Noi ancora non lo sappiamo ma di volta in volta le identifichiamo e le accentiamo nel nostro costante presente in movimento. E viviamo un'esperienza avente per sottofondo una colonna sonora che magari possiamo pensare irrilevante, al momento. Un condimento, un valore aggiunto e gratuito all'emozione dell'accadimento stesso.
Ma è proprio grazie a questo segnalibro musicale che magari in un giorno qualsiasi di un futuro lontano, magari mentre siamo fermi a un passaggio a livello a pensare quasi forzatamente agli impegni del momento, che ci ritroviamo a nuotare dentro il ricordo di quell'esperienza, di quell'emozione particolare quasi impalpabile che oggi, forse, puoi rivedere e comprendere.
Perchè mai la mia mente avrebbe dovuto ritornare a quel tavolino di quel Pub lecchese dei miei venticinque anni? Quando mai avrebbe ritrovato ancora la strada che lì l'avrebbe riportata?
Ed ecco Rickie Lee Jones emergere con la sua voce particolare dalla radio in macchina, evidenziarsi dentro il particolare "groove" di "A lucky guy" e tempo e spazio si annullano e l'emozione di allora si confronta con la consapevolezza di oggi.
E la maestria della musica ancora una volta mi strizza l'occhiolino!


Oliviero Angelo Fuina

martedì 4 febbraio 2014

Concorso Letterario di Poesia in memoria della prof.ssa Giusy Santonocito




di Oliviero Angelo Fuina

Una testimonianza d’amore che supera ogni confine

Numerosi e interessantissimi sono i Concorsi e i Premi Letterari di Poesia nel nostro Paese durante l’anno. A cadenza più che giornaliera, per l’esattezza.
Ci sono però Concorsi che si evidenziano dagli altri per uno spirito “speciale” che li permea, per una storia significativa che ne è alle origini. Intensa e umana.

Il Concorso Letterario che voglio evidenziare e portare all’attenzione dei tanti è sicuramente uno di questi.
La sede del Comitato organizzatore risiede a Catania, a Nicolosi per l’esattezza. Paese della compianta professoressa Giusy Santonocito, docente presso l’I.P.S.S.A.R. “Rocco Chinnici”.
Preside della omonima Fondazione che cura il Premio stesso è la sorella della professoressa Santonocito, Maria.

Prima di delucidarvi sui termini di questo Concorso Letterario di Poesie in memoria di Giusy Santonocito ritengo opportuno e doveroso parlarvi più compiutamente della professoressa prematuramente scomparsa.
Giusy Santonocito nasce a Nicolosi il 22/04/1956 e sin da bambina dà prova di una grande vena poetica. All’età di 12 anni riceve il primo premio in un concorso di poesie a Taormina (ME), con pubblicazione sulla stampa. Da allora numerosi sono stati i riconoscimenti e i premi ricevuti, sia in Italia che all’estero. La sua vita è segnata all’età di 9 anni dalla morte del padre. Si impegna nello studio e riesce a laurearsi, anche se perde la figura della mamma sei mesi prima di conseguire la laurea. Appena laureata parte per Brescia per insegnare. Venutole a mancare anche il fratello, colpito da un infarto all’età di 48 anni, Giusy cade in depressione. Ma grazie alla sua buona volontà e all’aiuto della sorella riesce a uscire da quella orribile malattia. Nel 2004 durante il suo insegnamento a Bronte viene colpita da una emorragia cerebrale, viene operata due volte, ma la sua profonda fede per Papa Giovanni XXIII fa sì che le venga concessa la grazia della sua guarigione. Giusy esce dall’ospedale senza nessun farmaco, presentandosi a scuola dopo tre giorni per ringraziare alunni, docenti e personale ATA che le avevano fatto sentire il loro calore durante la sua permanenza in ospedale. Dopo qualche anno, con immensa felicità, da Bronte ottiene il trasferimento a Nicolosi, suo paese natale. Ma questa felicità non dura a lungo, infatti nel 2011, di ritorno dall’Islanda con la sorella, comincia ad accusare dolori alle gambe. Maria la porta in ospedale dove le viene diagnosticato un tumore al pancreas con metastasi. Non le viene detto nulla, tornati a casa, riceve molte visite dai suoi colleghi di scuola e lei non smette mai di apparire serena e felice.
Il 12/10/2011 muore lasciando la sorella in un profondo sconforto.

Dopo la sua dipartita Maria Santocito apre il suo cassetto personale e scopre dei quaderni accorgendosi che ci sono scritte molte poesie. Decide di farle pubblicare adoperandosi nel cercare gli editori. Dopo varie ricerche, viene contattata da Antonio Corbisiero che la invita a spedirgli le poesie. Subito dopo pochi giorni, viene invitata dall’editore a pubblicare un libro che verrà intitolato Frammenti d’anima e sarà  presentato e premiato alla Fiera del libro di Verona 2012.

Successivamente viene pubblicato un altro libro di poesie con la casa editrice Booksprintedizioni dal titolo Riflessioni di un’anima. Il libro riceve online 600 voti acquisendo l’attestato di “miglior libro classificato”.
In seguito la sorella Maria scopre un vecchio quaderno riposto in fondo a un cassetto di Giusy e leggendolo, con stupore, si rende conto che era un romanzo scritto all’età di soli 15 anni, che ella aveva intitolato Felicità raggiunta. La sorella lo rende edito con la casa editrice Azzaytuna.

Quale maniera migliore, dunque, per ricordare la sorella scomparsa, se non quella di organizzare un Concorso Letterario di Poesia a suggello dell’anima poetica della prof.ssa Giusy Santonocito?
Un concorso che nasce nel segno dell’amore, a vincere i dolori della vita che presentano il conto a chi resta. L’amore di una sorella per colei che sarà sempre la sorellina, “il mio piccolo passerotto”, e che vuole condividere questo suo imperituro amore attraverso la passione appartenuta proprio a Giusy: la poesia.

Giusy era introversa ma indubbiamente è stata capace di trasmettere l’amore per la famiglia attraverso i  suoi versi e questo essere introverso non le ha mai impedito di essere, oltre a un’ottima e amata docente,  altruista nei personali e più veri slanci d’amore. Mi piace ricordare il suo aver adottato un’intera famiglia brasiliana che ha sempre aiutato durante la propria vita, anche con sostegni materiali per pagare a volte l’affitto e altre dei vestiti nuovi per i bambini. Una famiglia che aveva conosciuto a Sotto il Monte (BG), paese natio del suo amato “Papa Buono”, proprio quello del commovente “discorso alla luna” nel quale esortava ogni genitore a dare in suo nome una carezza ai propri figli, tornando a casa: Papa Giovanni XXIII.
Emblematico il ritornare costante di questo valore di grande importanza per la scomparsa professoressa Giusy: l’amore e gli eterni valori più nobili  per la famiglia!

Un amore e una dedizione che appartengono intensamente e profondamente anche alla preside Maria Santonocito che volendo ricordare la “sorellina” e rimarcarne dolori, rivincite e vittorie personali, non ha mai fatto pesare in ogni sua parola – regalataci a raccontare “Giusy” – i dolori che anche lei come sorella ha patito per la scomparsa dei genitori e del fratello. E in ultimo del suo “piccolo passerotto”.  Un immenso dolore a sommarsi ai precedenti ma una determinazione amorevole a far rivivere nelle parole poetiche, che possono più facilmente arrivare in cielo, ciò che meglio può rappresentare la vera essenza di Giusy Santonocito.

L’edizione del Concorso poetico è giunto quest’anno alla seconda edizione.

Un Concorso, è bene sottolineare, completamente gratuito per i partecipanti.
L’oggetto del concorso sono poesie in lingua italiana sul tema “La famiglia”. Un argomento significativo basato su quei valori che legano in eterno le due sorelle e che nel cuore non può che avere sempre residenza inossidabile.
Il Concorso è suddiviso in tre sezioni.
La sezione A è riservata a partecipanti adulti e universitari; la sezione B è riservata agli studenti degli istituti superiori mentre la sezione C è riservata agli studenti della scuola media.
Si nota subito lo sguardo privilegiato verso i giovani e gli studenti, da sempre appartenenti al mondo professionale della prof.ssa Giusy Santonocito , vissuto con sincera passione e dedizione fino all’ultimo.
La giuria del Premio è composta da professori universitari.
Ogni concorrente può partecipare con una sola poesia inedita e la lunghezza della stessa non deve essere superiore alle 35 righe. 

Gli elaborati, in formato .doc, completi di nome, cognome, indirizzo, scuola di provenienza, indirizzo e-mail e recapito telefonico, dovranno essere inviati improrogabilmente entro e non oltre la data del 28 Febbraio 2014 a:
Concorso letterario di poesie “In memoria della prof.ssa Giusy Santonocito”
in Via Mompeluso, 10 – 95030 – Nicolosi (CT), tramite posta prioritaria, brevi mani o via e-mail all’indirizzo santonocito_maria@libero.it
Farà fede la data del timbro di spedizione.

Ai primi tre premiati di ogni sezione verranno assegnate medaglie e pergamene. Ai premiati della sezione A verrà riconosciuto anche un premio in denaro, rispettivamente di 100,00 €,  75,00€  e  50,00 €.
A tutti i premiati delle 3 sezioni saranno consegnati inoltre i libri della poetessa “Giusy” già pubblicati.

La giuria si riunirà per decretare i vincitori entro la fine del mese di marzo.
Farà seguito la comunicazione personale agli autori delle opere premiate e menzionate a mezzo e-mail e/o telefono.

La premiazione per tutti si effettuerà nella data che sarà successivamente comunicata, presso la casa natale, che è stata adibita come “Della Fondazione delle Poesie” in memoria della professoressa Giusy Santonocito, ubicata in Via Vittorio Veneto 34 – 95039 – Nicolosi (Ct).
Come se non bastasse quanto già previsto per i concorrenti, la Fondazione delle Poesie ha predisposto anche che a tutte le scuole e istituti partecipanti saranno consegnati i libri di poesie della poetessa “Giusy”, più un attestato di merito.

Sono personalmente certo che la professoressa e poetessa Giusy Santonocito stia continuando a sorridere, vivendo nella consapevolezza di ogni poeta che sicuramente onorerà al meglio la sua memoria, facendosi ognuno portavoce di parole che condividano lo stesso infinito cielo dove lei sta felicemente librandosi su ali di amore condiviso.