lunedì 16 novembre 2015

Notte di metà Novembre

 
 
Anche il gigante di ferro si è spento
nell'impotenza  di un guardare imposto
nella notte più feroce e imprevista
dentro un freddo che ha gelato i sorrisi
 
E trema ai vili colpi ancora il cuore
piangendo quei futuri ancora incerti
senza avere una risposta allo sguardo
che vaga più smarrito nel presente
 
Datemi il senso del sangue versato
quando ancora ribolliva di vita
e non riesco a trovare un vincitore
quando a perdere è sempre e solo l'Uomo!
 
E in questa notte di metà Novembre
nell'anno di disgrazia del Signore
anche la rabbia sembra ormai sbagliata
seppure segua l'ombra del dolore
 
e il silenzio che sale fino al cielo
grida troppi nomi senza un ritorno
e in quelle strade svuotate di forza
lampeggiano le luci sullo strazio
 
restano madri afflosciate di vita
nell'attesa smentita dalle spoglie
restano troppe parole via cavo
per quella che mai più sarà ascoltata.

15/11/15
 
(Oliviero Angelo Fuina)


Nemmeno erano rossi i tuoi capelli

 
Nemmeno erano rossi i tuoi capelli
e corta la catena aveva il cuore
soltanto per promesse nei paraggi
senza perdere di vista la porta
 
Avevo anch'io l'inganno tra le ali
posticce ed attaccate in presunzione
viaggiavo tra binari paralleli
sapendo l'impossibile intrecciarsi
 
Eppure ci ho creduto per davvero
sperando che la luna fosse un sole
che la tua rosa non avesse spine
ma nulla può distrarre la natura
 
Tu bella di un sorriso che ho adottato
e labbra che sapevano incontrarmi
la luce della strada nel tuo sguardo
e gli orizzonti da prestarmi in dote
 
E il giusto suono avevano parole
già scritte come se fossero nostre
ma sorda la paura mai domata
e muta era la scelta più vincente
 
Ti ho persa senza mai cercarti a fondo
guardando galleggiare i tuoi "per sempre"
ed ora la domanda è lì sull'onda
e il tuo profilo è inciso sullo scoglio
 
Il giorno avuto in dono è terminato
e dal vissuto mai potrà svanire
chissà se in un pensiero avrò respiro
nel tuo voltarti un giorno senza fiato.
 
06/11/15
 
(Oliviero Angelo Fuina)
 


L'amore non si ammala

 
 
 
Non si veste di paura l'amore
ma vola senza freni nella gioia
e si staglia nei sorrisi rapiti
per quelle evoluzioni sotto sterno
 
Vien voglia di gridarlo ai quattro venti
ma quando, sotto vuoto, è nel silenzio
per pavido pudore o per vergogna
smettete di chiamarlo come amore!
 
Delle anime oscurate è il grande imbroglio
che vogliono ostentarlo con la forza,
la più vigliacca, a muover contro Donna
spacciandolo per nobile ardimento
 
L'amore non nasconde le ferite
ma chiede solamente un franco sguardo
che sia carezza calda e luminosa
e non putrida garza di silenzio
 
L'amore non si ammala, è sempre sano,
e sboccia bianco fiore di attenzioni
non trova scuse per gli sfregi in viso
il capo non abbassa mai per colpa
 
Smettete di sporcarne ancora il nome
nell'accostarlo a violenza e possesso
è un crimine che va contro la vita
e se una Donna cade tutto muore.
 
30/10/15
 
(Oliviero Angelo Fuina)