martedì 29 ottobre 2013

Scivolo una poesia sulle tue guance


Suona lacrime di Studio, il piano,
nello stupore del mio piegarmi
sopra un foglio strappato veloce
e un profilo da dimenticare.

È davvero vuoto, questo vuoto,
non ha nemmeno scie di profumi
e polpastrelli incisi all'inguine
labbra che conoscano il tuo seno;

non ha mai avuto alcun passato
e nemmeno orizzonti scrutati
soltanto un’illusione feroce
ammantata di roche parole

disegnate col fiato sui vetri
- condense d’umori ipotetici -
prima dello sbattere di ali
di finestre a planare sul mondo.

Fa male, come è giusto che sia,
e i silenzi graffiano la notte
senza aneliti per la tua pelle
senza il rosso dei verbi a lenire.

Ancora riavrai albe indolori
a farti lanciare nuovi dadi
per una scommessa più vincente
sui giorni da baciare concreti.

- ma io, ancora per questa volta,
scivolo una poesia sulle tue guance –


19/01/08

(da: "Cieli di carta")

venerdì 25 ottobre 2013

Booktrailer di "Orme sull'acqua" di Oliviero Angelo Fuina


Video a cura di Oliviero Angelo Fuina.

La silloge di Oliviero Angelo Fuina è un pellegrinaggio dell'anima in vari punti, quali l'amore, la notte e il giorno, la madre intesa come donna e terra, punti uniti dall'acqua che è vita. È un raccolto dei frutti maturi dell'uomo che ha passato le stagioni, mutando attraverso le luci e le ombre tipiche dell'esistenza, conferendole saggezza ed esperienza, interpretandola con versi di elevata qualità lirica. Colui che leggerà Orme sull'acqua ascolterà una rapsodia leggera e intensa, frutto della grande purezza intellettuale e della straordinaria sensibilità che caratterizzano Oliviero Angelo Fuina, un vero poeta dei nostri giorni.La silloge composta da 85 poesie è del Gruppo Editoriale David and Matthaus divisione ArteMuse per la collana Castalide.
Fotografie di Oliviero Angelo Fuina.

giovedì 24 ottobre 2013

Piove



Piove, colando il rosso mai rappreso
ai piedi di un futuro improbabile

ha gli occhi umidi anche l’asfalto
in questa notte di fari a ferire

e si raggruma fradicia la stilla
nei riflessi confusi del mio pianto

- scusa, Tesoro… intendevo canto -

Ed io stupido continuo a parlarti
attraverso lo schermo della notte

stringendo forte, sabbia di speranza
che la distanza setaccia e disperde

Si dice che i sogni muoiono all’alba
il nostro non ha mai dormito insieme

- perché, mi chiedo allora, tu mi manchi? -

Il respiro si dimezza feroce
perdendo l’illusione del tuo fiato;

lo sguardo si rifugia nei ricordi
di ciò che non abbiamo condiviso

ma incide il cuore a morte il tuo finale
gocciolando parole già scadute

- quel “Ti amo” da non dire, appassisce -

(16/01/08 )

(da: "Cieli di carta")

giovedì 17 ottobre 2013

Si è sempre soli


Si è sempre soli, ad ogni risveglio
in ogni pensiero che segue lo sguardo
portando alla bocca la tazza del latte
ferendosi il volto nell’aria di brina.


… Si è sempre soli, in mezzo alla folla
ognuno fra bolle di sopravvivenza
sfiorando contatti a scalfire la quiete
contando nei passi distanze d’abisso.


… Si è sempre soli, in ogni dolore
gridando a se stessi la voce del vento
pareti di carne attutiscono il verbo
e i muti lamenti bestemmie taciute.


… Si è sempre soli fin dentro un abbraccio
vestendo di pelle la propria corazza
spacciando la brama per doppia scintilla
vivendo l’orgasmo rappresi sui sensi.


… Si è sempre soli anche l’ultimo istante
cercando ricordi nell’urna esclusiva
nell’ultimo verso che non si è dettato
lasciando più soli quegli occhi di pianto.

04/11/07

(da: "Cieli di carta")

martedì 15 ottobre 2013

E bacio la notte coi denti


È più buio questo silenzio
senza lucciole di parole
a disegnare una malia.

Troppo immenso questo portale
senza avere la tua bussola
che bagna all'approdo la pelle

e mi perdo senza cercarti
- per non smarrirmi, trovandoti –
e tu ti defili nel sale.

Ci siamo amati senza dirlo
- sperando ci riuscisse il trucco -
ora non possiamo ascoltarci.

E bacio la notte coi denti
azzanno  un ricordo di labbra,
morte, prima che io nascessi.

16/01/08

(da: Cieli di carta)

lunedì 14 ottobre 2013

Il mio silenzio in valigia


E te ne vai
portando in valigia
il mio silenzio ostinato
ad assordarti nel viaggio

che ti farà raggiungere
l’eternità della distanza
da me a un incrocio di braccia
nei futuri acquattati dietro il vetro.

E il mio annaspare muto
frantumerà di decibel la stanza
svanendo nel virtuale
un sogno mai creduto

nelle notti illuse di parole;
e ancora ti vedo, accesa,
sul cornicione di un palpito
mentre lancette squartano.

- Ma domani più non saremo -

26/01/08

(da: "Cieli di carta")

mercoledì 9 ottobre 2013

"Il vuoto di una scelta"


In un giorno costipato che arranca
rovinando d'inedia anche la notte
sono finte le parole virtuali
e quelle a muso duro fanno male

Ma le gabbie racchiuse di un sospiro
disegnano impotenti i troppi passi
che girano su ipotesi più lise
e il cielo di un rimpianto si avvicina

E' musica che arretra il tempo illuso
e avanza le ferite a fine pezzo
allora canticchiavo l'incoscienza
e il sole sorrideva sui miei anni

Ho perso, senza viaggio, un altro treno
e il tuo nome, già scritto mille volte
in archivi, si perde, da annullare
e piaghe da curare avrò ai miei piedi

Ancora busserai dentro il mio sguardo
e forse avrò parole fortunate
ma il mio sarà quel capo che si china
planando la zavorra dei pensieri

Ancora cercherò la prima stella
in rotte da ripetere a memoria
e avrò nel senno d'altri il mio consenso
che ho perso dentro il vuoto di una scelta.

08/10/13

(inedito)

"Le parole che avrei voluto dirti" - La mia poesia nata alla lettura del romanzo di Michele Gardoni

[Il romanzo di Michele Gardoni che ha ispirato la mia poesia]

Le parole che avrei voluto dirti
sono ancora impigliate dentro i fogli
che ho già scritto in altre vite passate
quando amore non aveva il tuo nome

I silenzi avevan grida più forti
l'ignoranza sorrideva fanciulla
ma è la pelle che giocava nell'ombra
tende chiuse ad impararne la forza

E tacevo mille storie già pronte
mentre l'altra barattava la sua
per un solo verbo del mio agire
che annaspava di grammatiche assenti

Non più lei e certamente non io
mentre il treno già fremeva allo scambio
nel teatro di emozioni rubate
dentro i luoghi tra partenza ed arrivo

Troppo grosse le parole che ho in gola
per lasciarle scivolare nell'aria
ma è la notte a rimboccarle di stelle
come gli occhi tuoi padroni del cuore

Posso dirle adesso in gesti più veri
puoi sentirle nella mano che stringo
le parole che hanno vinto i pensieri
perché amore ha conosciuto il tuo nome.

05/09/13
(inedito di Oliviero Angelo Fuina)