giovedì 24 ottobre 2013

Piove



Piove, colando il rosso mai rappreso
ai piedi di un futuro improbabile

ha gli occhi umidi anche l’asfalto
in questa notte di fari a ferire

e si raggruma fradicia la stilla
nei riflessi confusi del mio pianto

- scusa, Tesoro… intendevo canto -

Ed io stupido continuo a parlarti
attraverso lo schermo della notte

stringendo forte, sabbia di speranza
che la distanza setaccia e disperde

Si dice che i sogni muoiono all’alba
il nostro non ha mai dormito insieme

- perché, mi chiedo allora, tu mi manchi? -

Il respiro si dimezza feroce
perdendo l’illusione del tuo fiato;

lo sguardo si rifugia nei ricordi
di ciò che non abbiamo condiviso

ma incide il cuore a morte il tuo finale
gocciolando parole già scadute

- quel “Ti amo” da non dire, appassisce -

(16/01/08 )

(da: "Cieli di carta")

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