In un giorno costipato che arranca
rovinando d'inedia anche la notte
sono finte le parole virtuali
e quelle a muso duro fanno male
Ma le gabbie racchiuse di un sospiro
disegnano impotenti i troppi passi
che girano su ipotesi più lise
e il cielo di un rimpianto si avvicina
E' musica che arretra il tempo illuso
e avanza le ferite a fine pezzo
allora canticchiavo l'incoscienza
e il sole sorrideva sui miei anni
Ho perso, senza viaggio, un altro treno
e il tuo nome, già scritto mille volte
in archivi, si perde, da annullare
e piaghe da curare avrò ai miei piedi
Ancora busserai dentro il mio sguardo
e forse avrò parole fortunate
ma il mio sarà quel capo che si china
planando la zavorra dei pensieri
Ancora cercherò la prima stella
in rotte da ripetere a memoria
e avrò nel senno d'altri il mio consenso
che ho perso dentro il vuoto di una scelta.
08/10/13
(inedito)
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