E te ne vai
portando in valigia
il mio silenzio ostinato
ad assordarti nel viaggio
che ti farà raggiungere
l’eternità della distanza
da me a un incrocio di braccia
nei futuri acquattati dietro il vetro.
E il mio annaspare muto
frantumerà di decibel la stanza
svanendo nel virtuale
un sogno mai creduto
nelle notti illuse di parole;
e ancora ti vedo, accesa,
sul cornicione di un palpito
mentre lancette squartano.
- Ma domani più non saremo -
26/01/08
(da: "Cieli di carta")
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