domenica 5 giugno 2016

Oggi è morto un poeta


Oggi è morto un poeta,
senza squilli di trombe
né fanfare adeguate,
così, dentro un silenzio
che anch'io gli avevo detto.

Compagno di Vascello
per un tempo infinito
durato troppo poco;
passeggeri nel vento
su brezze di parole

a indicare la rotta
nei riflessi del vetro
come l'acqua del mare;
si cantava l'amore
sognato e mai avuto.

Oggi è morto, distante
l'abbraccio mai cercato,
sotto un letto di fogli
a planare nell'oblio
delle poesie non lette.

Di lui resta un vascello
fantasma e abbandonato
e le tante parole
che il suo cuore ha dettato
sapendo di sbarcare.

Oggi è morto un poeta,
un pirata del verbo
che sfidava la vita
nel suo ghigno toscano
di lieve irriverenza;

la sua ciurma dispersa
nemmeno l'ha saputo
trastullando il ricordo
di un Bardo e Capitano
e quel vento di inchiostro.


(Ciao Marco, che il tuo Viaggio sia col vento in poppa)

04/06/16

[Oliviero Angelo Fuina]

domenica 3 aprile 2016

A Beppe

Opera di Giusy Lo Cascio


Nel tuo tempo sei sempre stato grande
ai miei occhi di infante e di ragazzo
senz'altri approdi che quel tuo cortile
dove riuscivo ad essere normale

La tua voce non era mai forzata
quando serio mi insegnavi la vita
come stringhe che aspettavano il fiocco
per dei passi più sicuri in regalo

Ti stupivi del mio stupore giusto
nelle piccole cose che mi offrivi
come il vento sul viso, insieme, in moto,
o quel verde di campo tanto immenso

dove il viola, quel giorno, era di bianco
e il mio grido viveva nella folla
e San Siro era il parco dei miei sogni
e tu il traghettatore più speciale

A trent'anni il dolore ti ha piegato
fermando la tua corsa in questa vita
chiedendomi però delle mie navi
che in quell'inverno avevo già mancato

Ed altri trenta, di anni, son passati
ed ho vissuto ciò che non hai visto
sono cresciuto e insieme a me mio figlio
che ho avuto nei tuoi anni mai arrivati

Mi nascono spontanee riflessioni
guardando il viso antico sopra il marmo
pensandoti anche oggi a me più grande
seppure abbia i capelli bianchi, e rughe

ma ciò che fa più male è la tua voce
che ascolto ancora nuova nel profondo
chiedendomi che ho fatto del mio tempo
che a te è stato negato appena uomo

Tu amavi chi non ti ha mai rinnegato
perdendo l'esser madre come donna
vestendo sempre i panni di tua moglie
fedele fino all'ultimo dei giorni

Se solo per magia riavessi gli anni
avresti celebrato ogni secondo
sapendo quale dono sia la vita
che io ho lasciato andare per incuria

curandomi di tutto ciò che è vano
perdendo l'entusiasmo ai nuovi giorni
sebbene poi ne abbia avuti tanti
che ho fatto inaridire in modo stolto

Cugino caro, amico e un po' anche padre
ti so presente adesso che ti scrivo
il tuo sorriso sempre mi è di sprone
per ciò che di prezioso ho da capire

Nessuno può sapere l'orizzonte
che ultimo si mostra ad ogni sguardo
e allora anche per te guardo ogni aurora
così che il sole scaldi anche il tuo nome.


02/04/16

(Oliviero Angelo Fuina - Tutti i diritti riservati)

venerdì 19 febbraio 2016

Il venditore d'acqua di fiume



Il venditore d'acqua di fiume
(Leggendo De Mello)


Il venditore dell'acqua di fiume
deve il successo al celarne la fonte
nell'abbondanza del bene richiesto
grazie agli sguardi più pigri che attenti

ma la fortuna presto inaridisce
quando chi compra scopre il suo segreto
provando il modo semplice e infinito
di un dissetarsi senza intermediari.

Così il Maestro confessò l'inganno
svelando un fiume di libero accesso
dove affogare tutte le parole
perché in silenzio si attinga dal vero

Vendono entrambi ricchezza di tutti
con grande impegno e infinita eloquenza
ma se soltanto abiurassero l'arte
chiunque potrebbe vedere quel fiume

19/02/16

(Oliviero Angelo Fuina - Tutti i diritti riservati)

Il canto degli uccelli


Il canto degli uccelli
(leggendo De Mello)

Del dio di tutti, parlava il Maestro
spiegando quanto nulla lo spiegasse
tutto trascende l'umano sapere
non c'è intuizione che valga la prova

Quando gli chiesero conto in dottrina
perché lodasse un mistero irrisolto
rispose soltanto dietro un sorriso
"Perché cantano, ditemi, gli uccelli?"

Di certo non per dire cose dotte
ma solo perché in petto è la canzone
non c'è nulla da comprendere davvero
ma solo da ascoltare nel silenzio

come il vento, tra gli alberi, che danza
o il rumore del fiume quando prega
e al di là di ogni mera conoscenza
il canto degli uccelli sveglia il cuore.


18/02/16

(Oliviero Angelo Fuina - Tutti i diritti riservati)