Ho amato davvero il feroce dolore
che parlandomi di te squassava il petto
nell’illuso mio respiro agonizzante
che tendeva dita d’aria alla tua schiena.
Ma è questa apatia che più non sopporto
mentre cala le sue nebbie di morfina
per lenire idealizzata sofferenza
di un passato più presente del presente.
E adesso che risuona nel petto il vuoto,
forse l’eco di un ricordo del dolore,
le parole si smarriscono la notte
in questa pace emotiva non voluta.
senza l’aria che rimpiange il tuo abbandono,
posso chiedere alla notte di tacere:
non ho lame per ferirmi d’altri fogli.
Poesia
giudicata al primo posto nella rassegna poetica “La luce dopo il buio” a cura
della Redazione di “L’oceano nell’anima”
(Maggio 2015)
Questa la motivazione:
"Il dolore, la luce dopo il buio, secondo l’autore Fuina Oliviero Angelo “Ho amato un dolore”, pathos, sofferenza, tono concitato e passionale con un testo di forte impatto poetico, con un p...atto di autenticità tra autore e lettore che tocca, percepisce, si sdraia tra le auree sorde alla pietà di un sentire sottomesso e inerme. L’analisi scandaglia il foglio riempitosi di tempo, “Forse l’eco di un ricordo del dolore” e il cammino percorre la sua strada che si confina perché “Non ho lame per ferirmi d’altri fogli”. Metonimie, prosopopea, l’autore usa la poesia rendendola eco della sua voce come oggetto vivo che respira e interagisce con il lettore reale.
Da qui il plauso in ammirazione! "