lunedì 25 maggio 2015

Le tre poesie premiate con il secondo premio al "Città di Forlì"

La motivazione per il 2° Premio assegnatomi
 
"Stelle che diranno il tuo nome"
 
 
Nessuno ti ha mai detto il silenzio
oppure di foglie ascese ai rami
nel regalo della neve, i fiocchi,
si sciolgono a svelarci il calore
 
In segreto un filo d'erba cresce
come lancette ferme allo sguardo
non sai nell'istante tutto il tempo
che scorre a occhi chiusi nei baci
 
Guardo il prato orfano di schiene
sapendo di perduti misteri
e non vedrò del vento l'inizio
o stelle che diranno il tuo nome
 
Dove il fuoco va quando finisce
lì sarai, nel freddo di un rimpianto
vorrei essere un cielo di marzo
mai bagnato da piogge costanti
 
Spettino le fronde nello sguardo
mentre i pugni riempiono le tasche
già più spoglio è il sole di levante
ora che singhiozzo il tuo tramonto.
 
 
"Il vuoto di una scelta"
 
 
In un giorno costipato che arranca
rovinando d'inedia anche la notte
sono finte le parole virtuali
e quelle a muso duro fanno male
 
Ma le gabbie racchiuse di un sospiro
disegnano impotenti i troppi passi
che girano su ipotesi più lise
e il cielo di un rimpianto si avvicina
 
E' musica che arretra il tempo illuso
e avanza le ferite a fine pezzo
allora canticchiavo l'incoscienza
e il sole sorrideva sui miei anni
 
Ho perso, senza viaggio, un altro treno
e il tuo nome, già scritto mille volte
in archivi, si perde, da annullare
e piaghe da curare avrò ai miei piedi
 
Ancora busserai dentro il mio sguardo
e forse avrò parole fortunate
ma il mio sarà quel capo che si china
planando la zavorra dei pensieri
 
Ancora cercherò la prima stella
in rotte da ripetere a memoria
e avrò nel senno d'altri il mio consenso
che ho perso dentro il vuoto di una scelta.
 
 
"Come vento su rughe sorprese"

Come vento su rughe sorprese
questi giorni di attesa a perdere
spettinano programmi e certezze
e il passato è un futuro remoto
 
Il mio sguardo che vive un istante
rantola il respiro da più ore
nei pensieri che sono appassiti
e domani è già troppo vicino
 
Il tempo che non vivo è un sicario
che mi buca la mente dal cuore
nella smorfia sorpresa e sconfitta
che si fissa sui gesti scordati
 
Le promesse che ieri stringevo
sono già, di domani, i rimpianti
mentre il nulla che ora mi guarda
è uno specchio crepato in profondo
 
L'opera d'arte dell'artista Guido Marchetti ricevuta in premio.
"Veduta aerea", 50 x 50, colori ad acqua/ acrilico su compensato, 2005
 


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