giovedì 12 marzo 2015

Come falena


Gesti che già hanno  il loro padrone
e sorrisi provati alla bisogna
ore da segnare sul calendario
e bicchieri, di altri, da riempire
 
le parole spese senza ritorno
e i silenzi incassati in stanze strette
in una notte che ancora mi esilia
nella folla di tre solitudini
 
Tutto si accende con note segrete
e un silenzio libero da catene
e le parole ritornano vive
scegliendo il muto palco e antichi ascolti
 
e lo spicchio di notte che conservo
risplende a giorno sul vero respiro
come falena che gioca nel giallo
di un sole per finta che scalda e uccide

11/03/15
(Oliviero Angelo Fuina)


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