lunedì 9 marzo 2015

Quella sua veglia




 
Una sigaretta dopo l'altra,
aspettava un orario più congruo
disperdendosi in note pareti
dentro sguardi più ciechi e già sordi
 
ma era un nulla che ambiva dal tempo
che tiranno era stato di giorno
e il voler riappropriarsi di istanti
era il minimo dazio a un respiro
 
La routine sotto il sole dai vetri
dove il passo spedito ha un suo fine
ora aveva di contro l'inedia
dal sapore di vera conquista
 
E le ore rubate al riposo
ritempravano slanci più fieri
come a dire che al nulla che accade
la sua firma vantava in puntiglio
 
perché un attimo colto dal niente
dove nulla è già stato deciso
è quel vuoto che riempie la mente
ricacciando i fantasmi pattuiti
 
ma può essere che questa veglia
che lui sceglie oltre ogni buon senso
alla fine nasconda paura
di un domani dettato dagli altri
 
e la brace che accende altra brace
e la tosse che spezza il silenzio
riempie l'attimo illuso di eterno
nel suo braccio di ferro col sonno.
 
07/03/15
 
(Oliviero Angelo Fuina - Tutti i diritti riservati)

 
 
 

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