domenica 9 agosto 2015

Generazionale

 
 
La mia supponenza di padre-amico
si frange nel divario necessario
di ciò che si ha bisogno di capire
sfidando con audacia ogni buon senso
 
E tu che del ribelle vanti il tempo
mi escludi come forse adesso è giusto
però te l'assicuro che fa male
di un passo a due tagliando l'illusione
 
Rimane solamente il mio silenzio
e quella rabbia forse da non dire
ma in esclusiva cerchi le esperienze
perchè un consiglio buono più non vale
 
Tu pensi la metà di ciò che muovi
sperando sempre nella buona stella
ma vero è che l'amore poi perdona
ed è ciò che conservo tuo malgrado
 
Si dice che ci siam passati tutti
e in questo la memoria mi difetta
eppure io pensavo di esser nuovo
e non la stessa copia di mio padre
 
E nel fermento dei tuoi sani ormoni
e l'indipendenza che vuoi affermare
presumi di sapere ogni carta
ma d'alea è fatta in toto l'esistenza
 
Io posso solamente accompagnarti
seguendoti discreto con lo sguardo
perché nelle puntate più rischiose
ho già sofferto il ruolo di perdente
 
Avrei sperato quindi nel tuo ascolto
o quanto meno nel rispetto antico
sapere invece che un po' ti vergogni
precipita il tuo tempo alla mia infanzia
 
É vecchio come il mondo il tuo conflitto
che è risaputo generazionale
raccolgo i cocci della mia illusione
di una battaglia da affrontare insieme
 
Ognuno ha il proprio ruolo di natura
e il nostro per un po' sarà diviso
ma poi la vita che ti vuole bene
ricambierà le carte in barricata
 
e in me ritroverai la tua scintilla
forse anche solamente nel ricordo
e all'improvviso annullerai distanze
tra un padre in sorte avuto e il tuo destino.
 
30/07/15
 
(Oliviero Angelo Fuina)


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