Nei soffi delle campane di vetro
il ricordo fanciullo si frantuma
nei coriandoli di sogni da grande
sopra la maschera triste di un Pierrot.
Sul letto fatto, in quattro ascoltavamo
la sua voce che si alzava di tono,
il ritmo accelerava il nostro tempo,
nell'urlo di un apolide presente;
questo è il mio sangue che danza scomposto
tra le pieghe d’acciaio della strada:
nella valle che coglierò una rosa,
dentro un fosso recidendo innocenza.
Eviterò gli spari ad occhi chiusi
in scomode trincee di fortuna ,
insegnerò la Vita a un altro bimbo
recitando, fra parole, la morte.
E la chitarra è lamento foriero
ingannando frenetica gli ormoni;
è canzone che riascolto nel tempo
chiedendomi dov'era il mio confine.
26/02/07
(da: "Suggestioni d'ascolto - Poesie in cuffia")
- Child in Time dei Deep Purple -
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