Recensione di Aristoss ("ilmiolibro.it")
Il libro si presenta come una serie di brevi scenette spiritose e umoristiche, molto gustose e divertenti. Tutto è impostato su calembours e giochi di parole, che denotano un buon possesso dello strumento lingua e ricordano i giochi sperimentati dal gruppo Oulipo, quel gruppo ideato in Francia negli anni sessanta da Raymond Queneau e che vadeva la partecipazione tra gli altri del nostro Italo Calvino, a al quale si rifa spesso anche Umberto Eco, ed era appunto impegnato nel fare letteratura attraverso giochi linguistici. Qui, questi giochi talvolta sono ben riusciti, altri sono un po’ tirati via e non hanno la stessa verve. Quindi, come si suol dire, il gioco è bello quando dura poco, e l’autore avrebbe dovuto selezionare i brani migliori, per costruire un testo più compatto e più serrato, che non desse spazio a cadute di ritmo e a impuntature talvolta scontate o poco significative.
Comunque una lettura da proporre per quello spirito di gioco sapiente che la contraddistingue, e che lascia il segno in scene simpatiche e divertenti, quando, al meccanismo delle assonanze, delle ricorrenze di lettere e suoni, dei doppi sensi giocati sulle omofonie dei significanti che denotano significati diversi, si unisce la fine ironia cha dà senso al gioco linguistico. Oliviero Angelo Fuina.
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