E' un Ghibli di voci arse
- gridolini di risacca -
a spuntare le pause
nell'inspirare dell'onda.
E' l'urgenza di voci scritte
nel volare tra le righe
per l'immortale acrobazia
nel cielo di carta riciclata.
Babele di dialetti
a ribadire universale
il diritto oneroso al sole
comprato in ovali d'ombra.
E impudica, la pelle lecita,
cadenza passi
schiumati alle caviglie
lenimento salato al fuoco di rena.
Lo sguardo torna a scrutare
verbi di ritratti in controluce
e il sale che evapora tra i pori
graffia invisibile le spalle.
08/08/10
(da: "Lido Venere - Conchiglie all'anima")
- foto di Oliviero Angelo Fuina -
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