martedì 22 settembre 2015

Sono giorni

 
 
 
Sono giorni che guardo ormai all'indietro
voltandomi alla brezza di un ricordo
immemore del loro andare oltre
di fretta e quasi senza salutare
 
Dell'oggi io mi accorgo quando è ieri
nel mentre mi attraversa a fari spenti
non vedo le scadenze di un agire
e invecchio io che vecchio sono nato
 
Han sempre un altro nome i mille impegni
procrastinando mete più volute
e spendo questa vita a mani vuote
perdendo forse il tempo del baratto
 
E l'unica certezza è questo foglio
che àncora la mano senza il fumo
ma intanto quando scrivo ancor non vivo
lasciando a partiture il senso vero
 
Mi manco negli incontri che non faccio
in tutti quei sorrisi che non colgo
nel volto che lo specchio già deforma
e dentro quei sospiri sotto vuoto
 
I giorni indifferenti sono folla
perché l'anonimato lascia soli
eppure, ad uno ad uno, hanno calore
ma il freddo della somma ha mani in tasca
 
Vorrei fermare un gesto più che il tempo
sapendo che l'inedia azzera le ore
la brace che disseta fa tossire
e il fiato del presente si disperde
 
Ed io mi chiedo ancora cosa voglio
al netto di un amore fuori squadra
e in tutte le parole che mi vesto
non trovo quel silenzio più appagante
 
Chi adesso sono lo saprò domani
girandomi stupito al vecchio giorno
ma senza lei nemmeno più io esisto
ed ogni istante corre al suo abitarmi
 
E i giorni sono giorni sulla carta
in calce alle parole troppo assenti
se solo avessi ancora le sue labbra
direi con gli occhi chiusi ogni infinito.

04/02/15

 
(Oliviero Angelo Fuina - Tutti i diritti riservati)



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