lunedì 9 giugno 2014

Cronaca di una splendida serata al Teatro Jolly per lo Spettacolo "L'elemento umano" presentato da Stendhart Danza e Recitazione.

Da una idea di Loredana Mazzoleni e Nicola Bizzarri
Regia: Nicola Bizzarri



Domenica 08 Giugno 2014

Stasera, al Teatro Jolly di Olginate (LC) si è tenuto lo spettacolo di danza e recitazione "L'elemento umano" e, nello specifico, sui sette vizi capitali e relative,. interessanti, disgressioni, non senza una buona dose di umorismo che ha reso l'accoglienza delle stesse oltremodo piacevole. E se consideriamo la costante attenzione e partecipazione del numeroso pubblico (Teatro esaurito) nonostante i 30 gradi e più di temperatura di questa serata afosa, si può tranquillamente affermare che lo spettacolo è stato davvero un grande successo.
Io che ve ne scrivo, d'altronde, ero a pieno titolo uno di questi spettatori e un padre che voleva vedere esibirsi il proprio figlio, pur avendo ancora dubbi sulla possibilità che questo avvenisse. Ma di questo ne parlerò in seguito.

"L'elemento umano" è nato da una idea di Loredana Mazzoleni e Nicola Bizzarri con le coreografie di Loredana Mazzoleni (Danza moderna) e degli altri insegnanti di danza Piero Bellotto, Cristina Triggiani, Laura Rio, Marta Milesi, Tiziana Nava e Andrea Gallelli.
La recitazione e la regia è stata curata e portata a splendido compimento da Nicola Bizzarri.

Lo spettacolo si è svolto in due tempi nei quali si sono alternati monologhi e recitazioni ben mirate e danze in tema ad opera degli insegnanti di ballo e dei bravissimi allievi iscritti agli stessi corsi di ballo organizzati da Stendhart Gestisport di Oggiono (LC).

Il tema portante, come detto, verteva sui sette vizi capitali.
L'inizio, specificato nel programma come "La creazione" è stato molto suggestivo. Si è iniziato con "L'elemento umano" (coreografia di Loredana Mazzoleni) e il brano musicale "Heart Cry" con Marta Milesi, insegnante di danza classica. C'è stata poi una presentazione recitata dei sette vizi e un momento simpatico di teatro segnalato come "3 in 1".
Poi via col primo vizio, la gola.
Due splendidi balli, "Dolcetti" e "Caramelle", per la coreografia di Loredana Mazzoleni e a seguire un ottimo monologo umoristico del sempre sorprendente Nicola Bizzarri e a chiudere, a continuazione del tema del monologo appena terminato, il ballo "Sushi" sempre per la coreografia di Loredana.
La Superbia è stato il secondo vizio messo in scena.
A due momenti recitativi ("Golerbia" e "Ad un colloquio di lavoro") ben rappresentati dagli attori, si sono alternati due splendidi balli sempre curati dalla Mazzoleni ("Ventagli" e "Assasin Tango").
Poi è stata la volta della Lussuria.
A un momento comico di due attori (con lo "sketch" Pissuria) sono seguiti 4 momenti musicali di danza molto suggestivi e coinvolgenti: "Propuesta indecente" per la coreografia degli insegnanti di danza caraibica Tiziana Nava e Andrea Gallelli, "Stardust" con la coreografia dell'insegnante di danza contemporanea avanzato Piero Bellotto, "Why Stop Now" con Laura Rio (insegnante di Hip hop - e quindi anche di mio figlio) e i Just in Case Crew, ospiti e splendidi street danzatori che hanno coinvolto e trascinato il pubblico. A terminare "Lussurie" sempre a cura di Loredana Mazzoleni.
A concludere questo lungo e intenso primo tempo dello spettacolo ci ha pensato l'Ira. Con sguardo amorevole del sottoscritto per ovvi motivi paterni.
Dopo l'iniziale parte recitata avente per titolo "Le incomprensioni dell'ira" è stata la volta di "The race", momento Hip Hop che ha avuto per protagonisti le quattro bravissime ragazze e mio figlio allievi di quella forza della natura che risponde al nome di Laura Rio, o Lalla, come spesso si fa chiamare dagli amici.
Vi devo ora un minimo di spiegazione all'affermazione iniziale circa i miei dubbi di poter vedere saltare su questo palco del Jolly di Olginate mio figlio. La piccola premessa è che otto giorni prima, a Liceo nell'ora di motoria, mio figlio ha subito una grave e importante distorsione alla caviglia sinistra. Con prognosi iniziale di almeno un mese di immobilità e tutore. Un mondo che crollava addosso inesorabile ai sogni di mio figlio di potersi esibire, dopo un anno di corsi serali, in quella che è la sua vera passione e che Laura Rio è stata meravigliosa nell'alimentare e affinare. Lui ha voluto andare ugualmente "a vedere" le ultime prove di quest'ultimo giovedì e poi ha confermato la decisione di presenziare insieme all'insegnante e alla sua "crew" di ragazze, allieve al pari suo di Lalla, a questo spettacolo. Deciso ad affermare con la volontà il suo esserci in qualche modo sul palco per il ballo preparato. Non so come e non so con quanto dolore (e incoscienza) ma su quel palco lui ci è salito, con una scarpa sola e un calzettone a vestire il tutore. E ha ballato senza risparmiarsi nulla. Tutti e cinque i ragazzi sono stati splendidi e all'altezza. E io ho pianto di felicità e orgoglio per questo mio figlio che ha saputo vincere su se stesso e che ha dimostrato che all'occorrenza sa stringere i denti per inseguire un piccolo immenso sogno da realizzare.
"Ameno", con la coreografia di Loredana Mazzoleni, ha poi chiuso quest'ultimo vizio del primo tempo.

Il secondo tempo inizia generosamente con l'Avarizia.
Al momento recitativo col pezzo intitolato "Al bar" seguono due coreografie di Loredana, "Burn" e "Chase and status" quindi, con la dovuta calma ma pari intensità spettacolare, è il momento dell'Accidia con la scena intitolata "Il cappello" ben recitata con i giusti tempi e, soprattutto, le dovute, obbligate, pause. Tre splendidi momenti danzanti e musicali concludono non pigramente l'Accidia: "Slow Down" e Young & Beautifoul" con le coreografie di Loredana e "Danza Araba" a cura della bravissima Marta Milesi.
L'Invidia debutta sul palco con una recitazione de "La Collana" che si è ispirato liberamente al testo di Guy de Maupassant. Un'opera di naturale difficoltà ad essere rappresentata in tempi necessariamente brevi, laddove il dipanarsi della stessa ne esigeva di adeguatamente esaustivi,  e comunque funzionali alla durata totale dell'intero spettacolo ma, considerato tutto questo, una prova ben diretta e recitata. Con la coreografia dei due insegnanti di danze caraibiche, Nava e Gallelli, è la volta di "Pobrecita" a cui seguono altre due coreografie di Mazzoleni ("Bounce" e "Conquest of Space"). Un momento simpatico e ben recitato da parte dei sempre più bravi attori che Nicola Bizzarri ha saputo ottimamente preparare ci ha presentato una suggestiva e fugace "Ultima cena" prima di tornare ad essere "Una tavolata di Vizi" con splendide caratterizzazioni antropomorfe dei nostri sette vizi. "Le viziose", poi, è stata una bella coreografia di Cristina Triggiani, insegnante di danza contemporanea per principianti, in questa performance decisamente all'altezza dell'intero spettacolo. "Iron" di Loredana Mazzoleni è stata la logica chiusura a continuazione ideale dell'apertura dello spettacolo "L'elemento umano". Altamente suggestivo e simbolico.

L'Epilogo è stato un momento intenso che mi ha emozionotato oltre modo, riguardandomi anche direttamente. Permettetemi che ne parli più dettagliatamente.
In una coreografia suggestiva e altamente simbolica e d'impatto emozionale riuscitissimo, con un sottofondo di una meravigliosa composizione musicale di Hans Zimmer "Time", la voce di Nicola Bizzarri ha splendidamente interpretato stralci di mie sette poesie scritte appositamente per lo spettacolo e consegnate a Loredana e Nicola per un eventuale utilizzo nel corso dello spettacolo. Premetto che io una bellissima sorpresa l'avevo già ricevuta trovando integralmente queste mie sette poesie stampate e inserite in ogni programma offerto e messo a disposizione di ogni spettatore, oltre ai ringraziamenti espliciti nella quarta di copertina di questo pieghevole dato a tutti. Tutto questo lo consideravo già enorme soddisfazione che già mi aveva lusingato e gratificato forse anche oltre i miei meriti. Sentire e riconoscere quindi dalla prima strofa declamata da Nicola la prima di tutte e sette queste poesie mi ha visibilmente emozionato e mai, così ben lette e interpretate, mi sono parse così belle.
E' stato un momento che ho vissuto centellinando ogni emozione che mi veniva regalata, defilato nelle ultime file del teatro dove con mia moglie avevamo gustato lo splendido spettacolo.
Gli applausi meritati sono continuati poi senza soluzione di continuità nell'Epilogo durante il quale si è ringraziato tutti gli straordinari insegnanti dei vari corsi di Stendhart con tutti i ballerini e attori dell'intera serata sul palco a condividere e rilanciare applausi.
Doverosi ringraziamenti sono inoltre stati "chiamati" e applauditi per il direttore di Stendhal fitness village by Gestisport, Emanuele Allievi; La Saletta Group per service audio e luci; Marco Riva "Mr Fink production" per le riprese video; Marta Marolda per il trucco; Chiara, Stefania e Martina per le acconciature; Ornella Orlandi e Benedetta Miraglia per l'aiuto costumi; Marzio Bonfanti per l'aiuto dato a Nicola nella scrittura dei testi e Dino Ravasi per la gestione informatica.
Sentirmi poi chiamare, per ringraziarmi con grande enfasi, pubblicamente al pari di tutti coloro che avevano contribuito a realizzare l'indimenticabile spettacolo mi ha ulteriormente commosso. Una serata, per me, di risate, estatiche visioni musicali e lacrime dolci.
Posso concludere solo con un mio personale e sincero grazie. Come spettatore, padre orgoglioso e, perché no, Poeta.

Oliviero Angelo Fuina

A titolo personale e per mia imperitura memoria voglio riportare i testi integrali delle sette poesie a cui Nicola Bizzarri ha sapientemente attinto nell'Epilogo dello spettacolo, dando loro splendide ali e vita propria che va oltre il Poeta stesso, cioè il sottoscritto.

Il brindisi della Gola

Chiamate voi vizio il mio piacere
che il lusso sopra il desco ricerco
degli stenti mai potrei gioire
non devo sacrifici ad alcuno!

A chi giova ogni mia rinuncia?
Questo mio volere sempre il meglio
mai sazio di sublimi sapori
io non porto del mondo le croci

Forse che digiuno sia espiazione
prendere visione d'altri vizi?
Non mi pento del mio eletto gusto
e brindo a pancia piena alla vita!


Il primato della Superbia

Io che tra tutti sono il migliore
lo stesso ostento gran sicurezza
per far capire a chi mi è già meno
che non c'è vanto in loro vittoria

Ci sono io, poi forse gli altri
che nulla hanno dei miei talenti
forse può arridere loro fortuna
ma nel casuale non mi ci metto

Al mio cospetto nessuno vince
anche se a volte briciole lascio
ad alta voce questo vi dico
ma sotto voce inganno i pensieri

vesto superbia per esigenza
perché in assenza sono più nudo
normodotato e anche mediocre
e questo è ingiusto per il mio ruolo.


Ode Capitale (Lussuria)

Sei vizio che non si eclissa
acceso al Nadir dei sensi
io vinco se tu mi perdi
legato ai tuoi pizzi arditi

tra scale di note calde
nel rosso d'arcobaleno
tra i giorni che infine vivo
nei sette che sempre scelgo;

lussuoso nella radice
sinuoso fin sulle fronde
profumi d'ogni tramonto
nel tempo che sai fermare;

hai pelle tra due confini
virtuoso fra i capitali
sorridi chiamando amore
scordando ogni nome noto

arrivi sui tacchi a spillo
divarichi al tuo volere
bagnando la mente doma
donandogli briglie illuse


La virtù dell'Ira

Sono il vizio che di rosso si tinge
imporporando gote rubiconde
forte di quel calore di passione
che senza ipocrisia muove parole

e più di tutti forse faccio rabbia
con solo una scintilla incendio il petto
e più non medio il verbo che prorompe
specie se a lungo è stato tacitato!

Se mi dai corda il peggio ti rivelo
ma è sempre un gesto che non hai risolto
io ti regalo sfoghi a liberare
se solo sai guardarmi dall'interno

Sono tra i vizi forse il più virtuoso
quando maestria ti svelo di un disagio
basta che non mi affronti a muso duro
chè delle menti uccido la ragione!


La povertà dell'Avarizia
E' un vizio che possiedi da incosciente
mentre quello che accatasti non godi
e il prendere da ognuno senza tregua
non lascia spazi vuoti di riposo

Avere e non donare non ti serve
perché la tua misura è l'apparenza
ti illudi che il rispetto dell'invidia
ti dia felicità sugli indigenti

Ma chi possiede tutto in abbondanza
di ciò che tutt'intorno può toccare
è povero del bene che più conta
che ti offre molto in quello che sai dare

I beni che dissetano l'orgoglio
di contro inaridiscono il tuo cuore
tu pensi alla ricchezza da ostentare
e povero tra i poveri ti spegni.



Il dubbio dell’Accidia

Qual è il confine esatto
tra un frettoloso andare
per raggiungere il tempo
incidendo le tacche
in mete senza fiato
gioendo di quel plauso
ad avallar gradini
per salire indefessi
alle porte dell’Oltre

e il mio sognar la vita
con piedi più che saldi
a non vincere metri
mentre ciò che non compio
solletica il pensiero
per quell’attimo vinto
ad essere me stesso
sapendo che alla morte
arrivo come il primo!


L'immobilità dell'Invidia

Non lo capisco, eppure gioite
troppo il fastidio pei vostri lazzi
con tutto quello che io sopporto
vi fate vanto di poca cosa

Voi raccogliete l'immeritato
che in buona sorte sempre a me spetta
perdo le notti in vani cavilli
per demolire vostre conquiste

Io so per certo quanto mi spetta
mentre voi tutti ne approfittate
ma più di me non siete migliori
ed è per questo che vi calunnio

Potrei mostrare ogni mio pregio
le qualità di eccelsa rivalsa
ma mi disperdo dentro i mugugni

restando fermo al palo d'invidia.

Nessun commento:

Posta un commento