E' il passato ad affacciarsi
nel nuovo orfano futuro
mentre non saluti, discreto,
lasciando visibili impronte
e spazia in vuoti non voluti
reduce sguardo di ringhiera
- rivedo la tua scalza assenza
nel talamo d'unione eterna -
Sono caduto nel terreno
adiacente il tuo tronco spento
folte radici di memoria
da intrecciare in rami che sanno;
e intanto scrivo metafore
tacendo l'alfabeto vero
non è il pianto che smuove i giorni
ma spilli d'incredula notte.
11/12/11
(da: "Titoli di coda")
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