sabato 2 febbraio 2013

L'orologio della notte




Tic-Tac, Tic-Tac, Tic-Tac, Tic-Tac…

Dal rubinetto che perde
sul  muro della mia stanza
nel ritmico stillicidio,
gocciolando queste ore
che non mi fanno dormire,
scavando dentro la roccia
d’inadeguato presente

e Tic e Tac e Tic e Tac

e chiudo, per non sentire,
gli occhi e il tuo falso ricordo
ma il frastuono dei secondi
mi rende ancora impotente
al respiro cadenzato
del tuo volto già disperso
dentro il tempo che t’ignora

e Ticchete poi Tacchete

e potrei anche impazzire
solo  non lo fossi stato,
bussa alla porta la luna
che il suo volto più non vedo
di crateri somatici,
quando lancette veloci
ci rubavano ogni istante

e Tacchete poi Ticchete

e mi chiedo cosa veglio,
altra notte che non voglio,
che ricerco e più non fuggo
che mi vesto ancora insonne
che travaglio dentro un foglio
nell’appiglio che mi assorda
d’altra notte che ticchetta.

04/04/07

(da: "Cieli di carta")

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