E' una conta silenziosa di giorni
nel solco di mutevoli rive
ad ampliare fisiche distanze
sgretolandomi nell'ego memorie.
Mi ferisce la tua scelta migliore
pur togliendomi un disagio sospeso
ritorni alla tua croce di vanto
nei consueti radicati consensi.
schegge di vetro negli occhi e sul cuore
il cristallo di Giugno del tuo dono
adesso ti regalo le tue ali
per vincere quel cielo a me precluso.
mai ti ho chiesto l'esclusiva di un sogno
e tu mi svegli uscendo dalla stanza
ho nel petto quel riflesso di lago
e l'assenza del tuo viso sul collo.
e gridano parole mai offerte
e infiniti di gesso sopra i muri
devo amarti vincendo l'abbandono
tagliando la speranza del tuo nome.
25/08/2011
(da: "Titoli di coda")
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