Il vento delle dodici corde
oscilla lieve il portafortuna:
vetri colorati tintinnano
sulla porta che ti vide uscire;
arpeggio fragile sulla scelta
di vivere senza te o morire
tu che rincorrevi il paradiso
fra le sabbie mobili dell’Ade.
E noi anime perse a volare
nella stessa bolla di sapone
dentro un cielo che piove dolore
nel rimpianto soffiato da corde.
Fai suonare ancora quei cristalli,
varca l’uscio delle tue paure:
potresti scambiarle con le mie
ridendo insieme del tuo ritorno.
27/02/07
(da: "Suggestioni d'ascolto - Poesie in cuffia")
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