E mi guardi da portali infiniti
portandomi saggezza di un presente
col tuo stare sornione e indifferente
la perfezione mostri di un dettaglio;
bianco il tuo pelo con ceneri macchie
più non ti curi dell'attimo prima
segui l'istinto secondo natura
senza alcun cruccio di regole aggiunte;
non hai bisogno di usare parole
per farmi fare ciò che mi hai insegnato
donando poi le fusa di piacere
mentre concedi alla mia mano il tocco;
sai leggere le rughe che non mostro
trovando il giusto modo per quietarmi
sai sempre come nascere sorrisi
giocando al predatore con i tappi.
Adesso voglio proprio ringraziarti
per tutto il sole che hai portato in dote
sei giunto alla mia casa senza un nome
amico mio che ti ho chiamato Schizzo.
30/01/13
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